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DALL'ADRIATICO AL TIRRENO.......

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2008 23:47
15/10/2008 21:59
 
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Superfunkooliano
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[SM=x671482] [SM=x671480] vagando su internet e cercando il prox giretto in moto da fare con tes..ho trovato questo itinerario che devo dire mi è gustato..leggete leggete!!!

Un itinerario particolare, un coast to coast adriatico-tirreno tramite l'appennino tosco-emiliano, che ci consentirà di attraversare l’Italia in modo divertente e senza la necessità di percorrere noiose autostrade(evitando culetti piatti giusto tes??)

Partiamo da Ravenna, città d’arte, di storia e di cultura, che fu due volte capitale, dell’Impero Romano d’Occidente prima e dell’Impero Bizantino poi e che come tale conserva numerose testimonianze di queste epoche grazie ai suoi numerosi monumenti( t'ho che botta de cultura..manco fossi un prof di storia dell'arte!!).
In un lampo ci proiettiamo( il noi ipotetico......bo sto rubando il viaggio di questi due amici!!perdonatemi!) verso Forlì percorrendo la Via Ravegnana, 25km di un tracciato veloce ma sinuoso sebbene pianeggiante. A Forlì seguiamo le indicazioni per Firenze ed una volta fuori città ci permettiamo una breve digressione nei borghi di Terra del Sole (medioevale) e Castrocaro (famoso centro termale della zona). Da qui imbocchiamo la SS67, meglio conosciuta come “passo del Muraglione”, ove schiere di appassionati Toscani e Romagnoli si ritrovano tutti i sabati e le domeniche a bordo delle loro variopinte cavalcature . Se dovesse capitarvi di percorrere questo bel misto molto appagante durante il fine settimana, raccomandiamo la massima prudenza poiché viene utilizzato dai piloti locali come una sorta di pista con frequenti tagli di corsia alla cieca. Meglio allora non esagerare con il ritmo e viaggiare in relax contando su un buon asfalto e accompagnati dai colori e dai profumi della fitta vegetazione mediterranea.

Dopo una breve sosta ristoratrice da Giovanni( direi er mitico Giovanni!!! chi non conosce Giovanni!) al bar del passo siamo pronti a percorrere i circa 20 km del versante fiorentino che ci separano da Pontassieve, ove, vista l’arsura del momento, decidiamo di dirigerci verso la fresca Riserva Naturale di Vallombrosa e l’omonima abbazia. E’ una vera tentazione, all’ombra della secolare vegetazione, lasciarsi andare al sapore di un buon panino in cui ancor più che l’affettato è il pane toscano ad ammaliarci con il suo sapore.
Riguadagnamo la statale per Arezzo fino a Figline Val d’Arno dove ci immettiamo nella celeberrima “strada del chianti d.o.c.”. La strada è tortuosa ma il fondo non mette mai in difficoltà e consente di concentrarsi sulla guida e sul panorama. Attraversiamo vaste tenute coltivate a viti ed ulivi intervallate da zone ricche di vegetazione mediterranea. In ognuna di queste aziende agricole sono lieti di far assaggiare il loro Chianti. Greve, Radda e Castellina sono le tre località da toccare per apprezzare l’architettura medioevale dei bei centri storici, pieni di piccoli locali ove degustare il buon vino del Gallo Nero. Ma prima ancora una piccola deviazione verso il microscopico borghetto di Vértine ci permette di conoscere una vera perla che dista solo pochi chilometri dagli itinerari più battuti e che, fidatevi, è assolutamente da non perdere con la sua chiesa dalla facciata bizantina e con tutte le sue abitazioni perfettamente conservate. A malincuore ci apprestiamo a lasciare il chiantigiano e le sue bruschette, confortati però dall’idea di trovare sulla nostra strada una S.Gimignano che, rispetto ad ogni altro paese medioevale, presenta un’architettura unica, fatta di alte torri di pietra che si ergono al cielo.

La strada da Poggibonsi a S.Gimignano è caratterizzata da lunghi curvoni quasi a 180° che sembrano non finire mai. Occorre fare attenzione in inserimento giacché il punto di corda non è solo da toccare ma anche da mantenere. Dopo S.Gimignano, tappa obbligata dove vale sicuramente la pena passare la notte (qualche anno fa ci trovammo benissimo alla “Casa dé Potenti”, tel. 0577/942194), proseguiamo di curva in curva fino a Volterra, altra perla di questa splendida regione. Qui è particolarmente tangibile l’influenza Etrusca, epoca in cui la città giunse al suo massimo splendore tanto da costringere a costruire una nuova cerchia muraria, più vasta di quella medioevale già esistente.
Da Volterra a Marina di Cecina si arriva d’un fiato, percorrendo una splendida strada ricca di curve e saliscendi ma molto scorrevole e per ciò stesso divertentissima.
[SM=x671512]


15/10/2008 23:47
 
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Sommo ammy

Superfunkooliano
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Quante ne sa motopippa! Sembra carino cmq, lo farò anch'io quando mi comprerò la moto. Quando...

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