Parla lentamente, pesa le parole e sta attento a non essere frainteso, Alì "il libanese". È appena uscito di gara dal Grande Fratello 8 e vuole godersi l'effetto che fa senza incappare in errori e malintesi. Troppo intense le giornate vissute da inquilino per rovinarsele subito. «Per me non è stata un'esperienza, è stata un'avventura. E lo dico io che di esperienze ne ho fatte tante. Sono contento di aver partecipato, ma anche della libertà, di essere fuori. Ora mi voglio godere la città e la gente».
Ti va di fare il gioco dei buoni e cattivi?
Dentro la casa del Grande Fratello tutti sono persone con personalità particolari. Personalmente non parlerei di buoni e cattivi. Il fatto di vivere dentro la casa finisce per cambiare i caratteri.
Ma ci sarà stato qualcuno con cui andavi più d'accordo
Per me è importante essere in sintonia e trovare persone coerenti. Roberto aveva molto in comune con me: è intelligente, simpatico e buono dentro. Al contrario delle apparenze è molto umile. Certo, ha il suo stile, ma è proprio così. Poi c'è Andrea, che di cognome si chiama Bellumore ed è così anche di fatto. È una persona squisita.
Con chi invece non ti prendevi?
Personalmente non mi sono legato molto a tanti perché non mi trovavo in fatto di coerenza mentale, nel modo di pensare le cose. Per esempio, se da un lato c'erano Filippo e Carmela che davano un senso di famiglia alla casa, con i figli c'era poca sintonia. E poi la presenza della famiglia nella casa era un po' fuori luogo, secondo me.
Come è andata la storia con Raffaella?
Io la chiamavo Rafef perché le somiglia davvero molto. È tenera eppure solida nei valori. Con lei non sono andato fino in fondo per l'età, per la forma mentis e per l'esperienza nella vita. Conoscendomi, in una donna cerco anche coerenza e una certa intelligenza, con tutto il rispetto per l'intelligenza di Raffaella. Io l'ho rispettata e non ho voluto fermarmi all'aspetto fisico: per lei oltre alla simpatia e alla bellezza, provavo anche un senso di tenerezza. Per il futuro, però, non si sa mai: l'importante è seminare e lasciare il segno.
Contro la famiglia Orlando è in atto una congiura?
Penso proprio di sì, che ci sia una congiura. Forse dipende dal fatto che stando tutti insieme finivano per vivere esattamente come a casa e non come in un gioco.
Che pensi della vicenda Thiago-Benedetta?
Sinceramente mi puzza un po'. Dallo sguardo di lei si capiva che sapeva già tutto. Facendo quella scena settimana scorsa, per me voleva orientare l'attenzione del pubblico su di lui. Magari mi sbaglio ma potrebbe essere stata una cosa pianificata.
Chi pensi che vincerà?
Al momento è difficile dirlo. La previsione che posso fare sui primi 15 giorni è che potrebbero vincere o Roberto o Silvia.
Eri nella bolla attaccata a Ponte Milvio: che è successo?
Eravamo lì quando sono arrivate tutte quelle persone. Gli altri due sono subito fuggiti, io non ne capivo il motivo, perciò sono rimasto. Anche perché mi divertivo. Poi alcuni hanno preso dei coltelli, hanno bucato la plastica e sono entrati. Solo allora uno della redazione mi ha preso di forza e mi ha portato via. Altrimenti me ne sarei rimasto lì a vedere che succedeva e nel caso...
Nel caso? Li avresti affrontati?
Se mi avessero assalito, sì. Intanto però volevo vedere, perché una cosa del genere non capita mica tante volte nella vita.
Che progetti hai per il futuro?
Per ora mi godo il periodo, poi continuerò a fare quello per cui ho studiato, l'ingegnere. Ho firmato un contratto per andare a lavorare a Dubai, a meno che non mi arrivino proposte più allettanti in Italia. È qui che mi piacerebbe vivere.
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...SOLO PER TE CONVINCO LE STELLE A DISEGNARE NEL CIELO INFINITO QUALCOSA CHE SOMIGLIA A TE...