DAL NOSTRO INVIATO
YAD MORDECHAI (Israele) — Orribile, dicono. Un furgone E-350 bianco posteggia all'ultimo check-point verso Gaza, s'apre il portellone, scendono due occhi che non sanno se dire l'ira o l'orrore: «Abbiamo trovato quattro bambini vivi...», dice un barelliere. Vivi, ma con la morte tutt'intorno. La casa dei piccoli zombi stava a Zeitun, una delle zone bombardate pesante fin dal primo giorno. E quel che i barellieri raccontano era così impressionante da lasciare senza parole: «C'erano quattro bambini, spossati e denutriti. Non riuscivano ad alzarsi. Stavano sdraiati e in mezzo a loro la madre, morta. In un'altra casa, lì vicino, quindici persone ferite. In un'altra ancora, tre cadaveri».
TESTIMONIANZA - La testimonianza è dettagliata, finisce subito in un rapporto. E in una nota durissima della Croce rossa internazionale: «I nostri operatori hanno impiegato quattro giorni, a raggiungere Zeitun. Le forze israeliane rallentano in tutti i modi il nostro intervento. Questo è inaccettabile ». Inaccettabile, protesta anche l'Onu. Soccorrere nella Striscia diventa sempre più difficile. E se Hamas non si fa problemi a lanciare quattro razzi nelle tre ore di tregua, i soliti sedici in tutta la giornata, quando si spara tocca agl'internazionali rischiare la pelle e a volte rimettercela: ieri sono stati uccisi due lettighieri dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, la stessa che gestiva la scuola del massacro di Jabalya. «Avevano l'insegna ben visibile — dicono dall'Onu — e il giubbotto dell'organizzazione». Non c'è mai stata molta simpatia fra l'Unrwa e Tsahal, l'esercito israeliano: nel 2004, battaglia di Al Zeitun, si scoprì che le ambulanze servivano in realtà a evacuare feriti assieme a terroristi; qualche anno dopo, alcuni letti trasportati su un'autolettiga vennero scambiati per armi, e le forze armate si dovettero scusare con l'Onu. Ora, la tensione è altissima: prima l'Unrwa denuncia che i suoi barellieri sono stati centrati durante le tre ore di tregua, poi si deve correggere, «i colpi sono stati sparati la mattina», a combattimenti in corso. Una guerra furibonda, che lascia sul terreno tre soldati israeliani in un solo giorno.
ERRORE - Resta comunque l'ennesimo errore di mira, la protesta del segretario generale Ban Ki-Moon, la decisione delle organizzazioni umanitarie: basta soccorsi, finché non è garantita la sicurezza a chi li porta. Inaccettabile, dice anche François Fillon, premier di Sarkozy. 712 morti e i 3.500 feriti palestinesi, è finora costata l'operazione Piombo Fuso. Quattordici morti e decine di feriti fra gl'israeliani, ultima appendice agli ottomila razzi che Hamas ha lanciato sulle loro città negli ultimi sette anni, colpendo spesso anche compound di Kerem Shalom e d'altre organizzazioni umanitarie, o la centrale elettrica di Ashkelon che da sola forniva il 65% dell'elettricità a tutta la Striscia. Oggi scade il mandato di Abu Mazen, ma il secondo venerdì di preghiera che Hamas ha proclamato «Giorno della rabbia» non dovrebbe riguardarlo: il presidente resterà alla Muqata un altro anno, ed è lo stesso movimento islamico a non voler porre ora la questione, «perché abbiamo altri problemi». Uno su tutti: sì o no alla proposta Sarkozy-Mubarak? La risposta è in sospeso. Ma la galassia fondamentalista ha già deciso. Dai Fratelli musulmani egiziani a Jihad, ai siriani del Flp, tutti d'accordo: pollice verso..
Francesco Battistini
09 gennaio 2009
_____________________________________________________________________