Diciotto mesi: tanto c'è voluto per riavere in Italia la WWE che passò dal nostro paese con una lunga serie di show, ben dodici, cinque di Raw e sette di Smackdown, nell"aprile del 2007 immediatamente dopo Wrestlemania. Immediatamente dopo arrivarono purtroppo anche i drammi: quello della tragica morte di Chris Benoit e quello che ha portato alcune reti a decidere di cancellare il wrestling dalla propria programmazione. Un evento sicuramente meno grave sotto il profilo umano ma incisivo per la sopravvivenza della passione per questo business nel nostro paese. In realtà il wrestling ancora una volta è sopravvissuto nella nicchia delle tv via satellite, come Sky e GXY e di quelle che lavorano già gratis sul digitale terrestre anticipando il passaggio che le norme vogliono concretizzato entro il 2011, come Sportitalia.
Qualcosa di più di una semplice sopravvivenza: basti pensare che nei periodi di buio televisivo di diversi anni fa, ma Internet non era ancora uno strumento così diffuso e comune, la &lsquoriserva indiana' degli appassionati era veramente piccola. Ma questo non impedì che si creasse un gruppo d'ascolto privilegiato che nel corso degli anni ha aumentato consistenza e competenza fino a diventare uno zoccolo durissimo, di alcune centinaia di migliaia di persone, che oggi sono il popolo del wrestling in Italia. Giovani ma non più giovanissimi, in qualche caso addirittura in età, con una notevole predisposizione per le lingue (quasi tutti capiscono perfettamente l'inglese) e con una conoscenza di termini, linguaggio, sland e personaggi da fare invidia a un autore di successo. Perché il wrestling è una formula di entertainment molto elaborata che consente le ripetizioni ma non ammette ripetenti: se vuoi seguire le storie, lo devi fare ogni singola settimana.
Un gruppo d'ascolto che è pronto a riunirsi per questi show in programma a Milano, giovedì al Palasharp e Roma, venerdì al Palalottomatica, e che vuole mandare un messaggio forte alla WWE, la più grande e importante società di produzione televisiva e di spettacoli di questo sport-business: ci siamo, siamo molti e siamo appassionati.
La WWE pare aver capito, e raccolto il messaggio: si parla di un nuovo tour ad aprile, anche se non ci sono ancora conferme fonti ufficiose dicono che la compagnia americana sta cercando di incastrare alcune date italiane in un già fittissimo calendario di date europee, e da pochi giorni ha inaugurato un sito Internet ufficiale, tutto in italiano. Un caso unico al mondo perché la WWE non ha mai dato in concessione esterna la possibilità che altri soggetti realizzassero contenuti in nome e conto loro. Un interesse più che importante: giustificato dal fatto che la WWE, con numeri superiori persino a quelli della stessa NBA, è oggi il sito internazionale sportivo più visto in Italia: e supera di gran lunga importanti portali nati e creati nel nostro paese.
Numeri e fatti significativi che oggi fanno pensare che il wrestling sia maturo per tornare su una tv chiaro nel nostro paese: semplicemente perché è un business vincente, o forse anche perché la gente ha finalmente capito che si tratta di entertaniment, e come tale va considerato.
_____________________________________________________________________