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I Top e i Flop del campionato giornata per giornata.

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2008 13:02
29/09/2008 13:02
 
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Sommo ammy

Superfunkooliano
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I Top e i Flop della quinta giornata di Serie A
Quinta giornata: in vetta alla classifica c'è chi non ti aspetti, mentre la Samp continua a non vincere, la Juventus prosegue a segnare pochissimo, l'Inter a non decollare e tutto lascia pensare a un campionato se non altro più equilibrato dove chiunque può dire la propria. Anche voi ovviamente: qui elenchiamo solo alcuni di quelli che riteniamo siano stati protagonisti della giornata appena conclusa, in positivo e in negativo. E se ritenete di dovere fare delle aggiunte noi ci mettiamo lo spazio, voi l'educazione, l'ironia e magari solo un pizzico (giusto poco...!) del tifoso che è in voi per privilegiare l'aspetto più equidistante e obiettivo.

Top

Ronaldinho: non è ancora al top e si concede lunghe pause di riflessione. Ma dopo aver riflettuto accelera, rifinisce e crea. Offre sprazzi di classe pura, e altri di genio assoluto. Risolve un derby, costringe Julio Cesar alla parata più bella del match. Basta a definirlo il top della settimana?

Kakà: si sta ritrovando e il modo in cui accompagna il pallone a testa alta, seguendo lo svolgimento dell'azione dei compagni dimostra che è tornato a essere quel punto di riferimento che lo scorso anno aveva mostrato più di un colpo a vuoto. Una prova di alta classe nella quale l'assist di Ronaldinho si incastona come una pietra preziosa in un gioiello di grande firma.

Zarate: il rischio è quello di essere ripetitivi. E pazienza, saremo ripetitivi: questo è un giocatore che sta facendo la differenza nella Lazio per fortuna dei tifosi delle aquile, ma potrebbe farla a maggior ragione nelle squadre che soffrono di inconsistenza offensiva. Lui si limita a trasformare in punti e in gol il gioco di una squadra che è meritatamente al comando della classifica per come si esprime e per il suo gioco. Meravigliosa la sua interazione con Pandev, così diverso da lui.

Napoli: pur senza giocare una gara stellare ha il merito di individuare il momento giusto nel quale far saltare un Bologna in crisi. Cambio di marcia letale quello dei partenopei che sblocca Denis e offre tre punti pesantissimi. Squadra di rincalzi estremamente concreta e pragmatica: e pensare che può essere molto, molto più spettacolare di così.

Zenga: alzi la mano chi pensava che il tecnico si trovasse così a suo agio nel creare una squadra, nell'impostarla e nel farla giocare. La mia è giù: sono onesto. Non ci credevo, non più di tanto. E probabilmente avevo torto. Perché se è vero che il Catania non è uno squadrone, e che Zenga non avrà allenato le migliori squadre del mondo, queste prime giornate hanno dimostrato che il tecnico sa spingere ai limiti una squadra che è partita molto forte. Ma sa anche leggere la partita con cambi efficaci e poco appariscenti.

Brienza: ho trovato il suo fermarsi in un'azione da gol per consentire i soccorsi a un avversario un gesto che meritava di essere sottolineato. Non lamentiamoci degli orrori che vediamo: il nostro calcio produce anche questo, dobbiamo essere in grado di riconoscere un'impresa, e questa lo è. E renderla una notizia che ci fa dimenticare il fatto che in realtà abbia giocato maluccio. Ma per me questa settimana... numero uno!



Flop

Quaresma: male. Male lui in campo e peggio Mourinho a non cambiarlo. Ci dovranno fare l'abitudine i giocatori dell'Inter perché Quaresma è un genio e quando vuole sa come fare la differenza. Il problema è che a volte scompare dal campo senza lasciare tracce. Il derby, per uno con il suo estro e il suo carattere, è forse la partita meno adatta per chiamarsi fuori. I tifosi dell'Inter non hanno apprezzato e da lui si aspettano di più.

Burdisso: l'arbitro sbaglia ad ammonirlo la prima volta. Ma andava cacciato diretto dopo la brutta entrata su Kakà. Gli interventi un po' scomposti da parte nerazzurra, ricordiamo anche una brutta entrata di Stankovic, denotano un certo nervosismo del quale lui fa le spese. Ma che in qualche modo testimoniano anche il momento non brillantissimo dell'Inter.

Juventus: ha segnato 4 gol nelle prime cinque giornate. Lo scorso anno ne aveva marcati 14: ma se è vero che contro il Catania la Juve è stata soprattutto sfortunata, contro la Sampdoria ha fatto notizia la mancanza endemica di palle da gol. Una dimostrazione di quello che Ranieri sosteneva essere la causa numero uno dei mali offensivi, l'assenza di Camoranesi. Stavolta Camoranesi c'era anche se al rientro da un infortunio. Le soluzioni? Giovinco, e se proprio vogliamo esagerare, nei tempi e nei modi giusti, Fausto Rossi. Fantasia al potere, perché no?

Torino: a onor del vero il capitolo successivo rifinisce il concetto di un flop solo parziale, e sicuramente controvertibile ma bisogna anche aggiungere che la Lazio ha impressionato per il modo in cui ha impedito qualsiasi organizzazione di gioco ai granata, la cui colpa più grande da quello che si è visto nelle prime partite è quella di non sapersi imporre. Ora arriveranno le squalifiche: occorre calma, e mano ferma.

Gava: d'accordo, il Torino non gioca bene, e ha alcuni problemi, e sicuramente la stagione non è cominciata nel modo migliore. Ma la radicalità con la quale l'arbitro ieri ha fischiato il rigore, creando poi i presupposti per due espulsioni (Pratali, il primo giallo ci più stare ma il secondo secondo me no), vuol proprio dire complicarsi la vita. Una regola non scritta che gli arbitri dovrebbero sempre rispettare è il buon senso.

Sampdoria: non vince mai, segna pochissimo; il 5-0 contro il Kaunas resta l'unica soddisfazione di una stagione fino a questo momento abbastanza mediocre. Tatticamente l'assenza di Bellucci e lo spirito di adattamento di Bonazzoli non bastano a giustificare questa astenia da rete, soprattutto se Cassano non riesce a fare la differenza. Non è una squadra nata per le due punte, perché Cassano non rientra quasi mai: o Mazzarri rischia, e cambia modulo, o aspetta Bellucci. O prova definitivamente Fornaroli: giocatore che sembra meritare una chance. Una nota a margine per l'infortunio di Palombo: non se lo meritava, è un giocatore formidabile.

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