Si è conclusa la prima settimana di Olimpiadi. Vediamo come se la sono cavata gli italiani impegnati nelle varie discipline. Bene la scherma, il judo e la lotta. La Pellegrini salva il nuoto. Male ginnastica e tennis
CALCIO, 7: Obiettivo, minimo, raggiunto, ovvero i quarti di finale. Ottime le prime due partite, anche se Honduras e Corea del Sud oggettivamente non erano avversarie che potevano mettere in difficoltà gli Azzurrini. La squadra di Casiraghi ha dimostrato un gioco convincente e una compattezza che potrebbe, anche grazie a un favorevole tabellone, regalarci grandi soddisfazioni. Brasile e Argentina sono fortissime, vero, ma tranquillamente battibili. Unica pecca, il 'biscottone' con il Camerun nell'ultima partita.
CANOA/KAYAK SLALOM, 6: L'Italia è riuscita a qualificare per le finali tutti e tre gli equipaggi in gara: Daniele Molmenti nel K1 maschile, Maria Cristina Giai Pron nel K1 femminile e la coppia Erik Masoero/Andrea Benetti nel C2. Purtroppo il risultato più prestigioso è stato il quinto posto della coppia maschile, mentre gli altri due azzurri in gara si sono piazzati decimi. Fatale, per la nostra atleta, un doppio salto di porta, dopo aver chiuso brillantemente la semifinale al quinto posto. Salto di porta in finale anche per Molmenti, che però, a differenza della compagna di squadra, non aveva comunque speranze di medaglia
CICLISMO, 8: un argento (Rebellin 9) e un bronzo (Guderzo 10) hanno cancellato gli ultimi mesi di polemiche che hanno travolto il ciclismo italiano. Peccato per la squadra maschile che, con Bettini, avrebbe potuto puntare anche a qualcosa di più. Rebellin, comunque, è stato fantastico è ha ceduto l'oro solo per pochi metri a un Sanchez nettamente più veloce nello sprint. Bravissima la Guderzo che si è regalata un bronzo insperato e inaspettato.
GINNASTICA, 5.5: il miracolato settore maschile piazza tre atleti nelle finali di specialità: il ritrovato Cassina (7,5 con speranza di crescere) e gli anellisti Morandi e Coppolino (entrambi da 7 sperando nel colpo a sorpresa). Ci si aspettava di più - ma è arrivato meno - dalle ragazze: un'acciaccata Vanessa Ferrari (voto 4 a chi la doveva preparare, voto 6 a lei per la grinta) non è riuscita a ripetere le imprese degli ultimi anni, così l'orgoglio azzurro di aggrappa al volteggio della Giovannini (7).
JUDO e LOTTA, 10: l'Italia, però, in queste Olimpiadi ha mostrato anche i muscoli e lo ha fatto grazie alle imprese di Giulia Quintavalle (10), splendido oro nel Judo (57 kg) che prima ha steso tutte le sue avversarie, poi ha dato sfogo a tutta la sua gioia, sfoggiando un saluto stile calcistico alla 'Luca Toni'. Da incorniciare anche la prova di Andrea Minguzzi, splendido guerriero della lotta greco-romana. Fantastica la cavalcata dell'atleta bolognese che, prima ha eliminato nei quarti e in semifinale l'oro e l'argento olimpici in carica, prima di trionfare in finale grazie a una stratosferica mossa nei secondi finali. Anche per lui, ovviamente, un meritatissimo 10.
NUOTO, 6,5: Finora una sola medaglia ma pesantissima, l'oro di Federica Pellegrini (8) nei 200 stile libero con relativo record del mondo, 1'54"82, 63 centesimi meglio che in batteria, ma il voto a Fede si abbassa per il flop sui 400 stile libero. Per il resto, una marea di quarti e quinti posti, compresa la terza "medaglia di legno" consecutiva di Alessio Boggiatto (7) nei 400 misti. Per quanto riguarda il resto del mondo, il re e la regina dei Giochi sono Michael Phelps e Stephanie Rice (10 a entrambi), rispettivamente cinque e tre ori con record del mondo. Ma mentre la bella australiana ha qualche avversaria che può levarle lo scettro nelle ultime gare, lo squalo di Baltimora è già l'atleta con più medaglie d'oro nella storia, undici, e si avvia a battere il record di sette ori in una sola Olimpiade di Mark Spitz.
PALLANUOTO FEMMINILE, 7: Battere Cina, Russia e costringere al pari gli Stati Uniti non era un risultato così scontato nemmeno per una squadra chiamata a difendere l'oro olimpico di Atene. Resta tuttavia il rammarico per non aver conquistato l'accesso diretto alle semifinali. In fondo contro le non irresistibili cinesi (sorprendenti, comunque, per quello che hanno fatto vedere nel girone) bastava un po' più di attenzione per chiudere il match con due gol di scarto. E così adesso Miceli e compagne saranno chiamate a una fatica supplementare nei quarti contro l'Olanda. Il Setterosa si è complicato la vita da solo, ma possimo restare ottimisti.
PALLANUOTO MASCHILE, 5: non è più il Settebello che ci aveva abituato a sognare. Due brutte sconfitte contro Croazi e Stati Uniti. Solo nell'ultimo match, quello stravinto contro la Cina, si sono rivisti segnali incoraggianti che speriamo possano risvegliare orgoglio e gioco della squadra azzurra.
PALLAVOLO FEMMINILE, 8: Quattro vittorie su quattro, in particolare è da applausi quella nella prima partita contro la Russia, giocata senza Tai Agüero (10) che stava vivendo il dramma della madre. La squadra di Barbolini con l'aiuto della cubana può ora tirare fuori la rabbia giusta per arrivare all'obiettivo più bello: anche nell'ultima gara vinta senza difficoltà contro la Serbia, le azzurre hanno dimostrato di poter puntare in alto.
PALLAVOLO MASCHILE, 6: Una buona vittoria contro il Giappone, una brutta batosta contro gli Stati Uniti, un agevole successo contro il Venezuela, ma soprattutto gli infortuni a Corsano e Fei che limitano ulteriormente le ambizioni da podio dei ragazzi di Anastasi.
SCHERMA, 8: La solita miniera di medaglie. Valentina Vezzali (10 e lode ma verrebbe da darle 11) si conferma l'atleta donna più vincente dello sport italiano e di tutta la storia della scherma. 10 a Matteo Tagliariol per il suo sorprendente oro nella spada che mette fine a un'attesa di 48 anni. Bene anche Salvatore Sanzo (8) anche se al pisano, dopo l'argento di Atene, resta l'amaro in bocca per non essere riuscito ancora una volta a raggiungere quell'oro olimpico che è l'unico trofeo che gli manca. Brava Margherita Granbassi (9), che ha battuto per il bronzo Giovanna Trillini (10 alla carriera). Tra le delusioni Aldo Montano (4) che dopo l'oro di Atene non ne ha quasi più azzeccata una, e non parliamo certo delle sue performance extrapedana. Male anche Cassarà, che si consola con la Coppa del Mondo di fioretto, il veterano Tarantino e Rota (5 a tutti).
TENNIS, 5: Come spesso accade nei tornei che contano, l'Italia del tennis fa poca strada. In singolare solo Francesca Schiavone è riuscita a superare due turni, anche se era difficile pretendere che Potito Starace potesse battere Nadal all'esordio, così come ci può benissimo stare la sconfitta di Seppi contro Berdych al 2° turno. Starace e Seppi non hanno nemmeno sfigurato, il primo strappando un set al prossimo numero uno del mondo, e il secondo eliminando al debutto lo spagnolo Tommy Robredo. A conti fatti a deludere più di tutti è stato Simone Bolelli, che non avrebbe mai dovuto perdere contro il rumeno Victor Hanescu. Pollice in basso anche per Flavia Pennetta che ha ceduto all'estone Kaia Kanepi. La brindisina, in coppia con Francesca Schiavone, ha raggiunto i quarti nel doppio, ma la sconfitta in tre set contro le sorelle Bondarenko ha precluso alle compagne di Fed Cup la possibilità di andare a giocarsi una medaglia.
TIRO, 10: semplicemente fantastici. Un oro e due argenti, cosa aggiungere? Uno degli sport meno conosciuti, di quelli di cui gli italiani si ricordano solo ogni 4 anni ma che ci ha regalato tre preziosissime medaglie. Ha cominciato Giovanni Pellielo (10), stupendo argento nella fossa olimpica, che ha bissato il secondo posto di Atene 2004 (senza dimenticare il bronzo di Sydney). Altro uomo, altro cecchino, altro argento. Francesco D'Aniello (10) ha imitato splendidamente Pellielo centrando un fantastico secondo posto nel tiro al volo. Dulcis in fondo, lo stratosferico oro vinto dalla splendente Chiara Cainero (10 con lode) che ha sbaragliato tutte le avversarie nello skeet nonostante una pioggia torrenziale.
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