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Elefantentreffen

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2008 20:48
04/02/2008 22:32
 
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Funkooliano Doc
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Questo è il viaggio che ogni motociclista vorrebbe e dovrebbe fare......io lo metto nella lista dei miei!!! è una di quelle medaglie che devono esserci sulla giacca da moto!!!! [SM=x671480] [SM=x671480] Dopo Capo nord o forse a parimerito....L'Elefantentreffen è l'icona del viaggio duro... [SM=x671473] [SM=x671473]

Venerdì 28 gennaio 2005, prima dell' alba, sono partito per il mio primo Elefantentreffen.
Ne sentii parlare per la prima volta nel 1979, quando comprai il mio primo motorino (un malaguti accapì) e con esso la rivista "Tuttomoto" che pubblicava un articolo sul leggendario raduno degli elefanti.

Zoom!
Mi sembrò una cosa pazzesca e non ne fui mai attratto , anzi continuai a considerarla una esperienza di puro masochismo.
Da allora sono passati 26 anni e ho percorso un numero indefinibile di chilometri passando dalla Vespa PX alla BMW R65 e attualmente possiedo una splendida BMW R850R soprannominata "la Negra".
Sono stato sempre un motociclista prevalentemente estivo, e pur avendo fatto anche dei viaggi di un certo impegno ho sempre preferito evitare il freddo e le intemperie.
Senonchè - poche settimane prima di natale - un collega , BMWrer pure lui, mi comunicò di aver deciso di partecipare all' Elefantentreffen 2005, invitandomi ad aggregarmi al gruppo di "varesotten" in procinto di partire per il Bayerischer Wald alla volta di Thurmansbang-Solla, località dove si svolge il raduno.
Anziché rispondere con quello che per me avrebbe dovuto essere un naturale "no grazie" ho avuto uno strano sussulto e ho capito che la mia vita di motociclista era a una svolta.
Ho dunque accettato l'invito e sono entrato in una nuova dimensione, quella del motociclismo invernale.
Il motociclismo invernale sta a quello estivo come la chitarra rock sta alla chitarra classica: sono sempre sei corde ma è tutto un altro suonare.
Due ruote d'estate sono una esperienza completamente diversa rispetto a due ruote d'inverno a causa della radicale differenza che si presenta sui fondamentali piani :
a) delle condizioni del fondo stradale e quindi dello stile di guida
b) delle condizioni metereologiche e quindi del comfort del motociclista
Realizzato ciò attraverso qualche giro di prova sulle alpi del Trentino mi sono attrezzato di tutto punto seguendo i consigli di amici più esperti oltrechè di siti internet come quello che ospita questo resoconto.
Ho atteso con trepidazione - e anche con qualche preoccupazione - il giorno della partenza, un venerdì mattina che si presentava con una temperatura che non concedeva sconti sulle previsioni, dunque rigorosamente sottozero.

Partenza da Pontoglio (BS) alle cinque, in compagnia del mio brother.
Si percorre al buio la strada fino all' appuntamento con i "varesotten" che a causa di un malinteso salta e quindi ci si trova in due a dover affrontare il percorso.
Uno dei due - che si presume abbia sottovalutato la faccenda - entra in crisi dopo aver provato come ci si sente a passare il S. Bernardino a -12°C e quando nei pressi di Chur (in Svizzera) inizia a nevicare decide di ritirarsi.
Non mi rimane che proseguire da solo.
Ottengo disponibilità alla condivisione del viaggio da due motociclisti comaschi che - come chiunque si trovi in strada su due ruote nell' ultimo week-end di gennaio - si stanno recando al raduno.
Un qui-pro-quo al distributore e li perdo pochi minuti dopo.
Mi rimetto in strada e per non viaggiare da solo mi aggrego a quattro BMWrer anzianotti che sembrano sapere il fatto loro.
E' facile aggregarsi a uno dei numerosi gruppi di motociclisti che si trovano durante il percorso.
Continua a nevicare ma la strada non è innevata, in quanto il sale fa il suo effetto. Si può mantenere una andatura di 120/130 all' ora senza correre grossi rischi. Unica precauzione, proteggersi dagli schizzi con una semplice k-way sopra la giacca e magari anche sopra i pantaloni.
Normalmente si fa una pausa quando la moto entra in riserva per fare benzina, prendere una bevanda calda e consentire al corpo di rientrare in temperatura.
Entrando in autogrill rivedo i comaschi e sono felice di potermi riaggregare a loro, in quanto li avevo subito trovati simpatici. La parola d'ordine diventa "BAYERNSCWALD!"
Il meteo nel frattempo è virato verso il bello e nei pressi di Monaco il sole splende nel cielo azzurro e gelato.
Passano le ore si macinano i chilometri.
Prendiamo l'autostrada che porta verso la repubblica Ceca : Moosburg, Landshut, e sempre dritti verso Deggendorf.
Ormai siamo prossimi alla meta, ma nel frattempo il sole è calato all'orizzonte, e con lui la temperatura.
Gli ultimi km sono i più duri perché siamo semiassiderati e stanchi per le ormai molte ore di moto sulle spalle. Ma ormai mancano "solo" 50 km, inutile fermarsi adesso ! BAYERNSCHWALD !
Cambiamo autostrada, prendiamo la A3 verso Passau, e la lasciamo alla seconda uscita.
I miei nuovi compagni sono attrezzati di tenda ma ormai è buio e decidiamo di recarci tutti e tre alla gasthaus che avevo prenotato per me e i miei vecchi compagni perduti.
Trovare il posto è un incubo : noi siamo cotti, non si vede una mazza a causa delle visiere e chiedere informazioni ai tedeschi senza conoscere il tedesco è praticamente inutile.
Arriviamo finalmente alla pensione giusto all'ora di cena ed è meraviglioso essere accolti in una bella cameretta di legno.
Ci togliamo la bardatura, rientriamo in temperatura e ci mettiamo a tavola con soddisfazione.
Sandro e Bruno - sconosciuti fino a poche ore prima - si rivelano persone davvero speciali e con loro si crea presto una sintonia perfetta. Sono felice di essere qui.
Si parla di quando gli anni scorsi loro dormirono in tenda, all' interno del recinto, dove si troverebbero adesso se non mi avessero incontrato. Sembrano avere un po' di nostalgia di quella situazione, ma non disdegnano affatto il tepore della saletta in cui ci troviamo e il piatto che stiamo gustando accompagnato da una buona birra.


Altri motociclisti alloggiano nella pensione, inglesi tatuati, italiani baffuti, si attacca bottone e si scambiano quattro chiacchiere.
Dopo una bella fumata (qui non vige ancora il proibizionismo e Sirchia sembra davvero lontano) tutti a nanna : domani è il grande giorno. BAYERNSCHWALD!
La mattina siamo a circa 20 sottozero e nevica debolmente.
Alcune moto fanno cilecca e i cavi elettrici si rivelano preziosi.
La mia Negra invece parte dopo solo qualche tossicchiata e io sento di amarla.
Il raduno si trova a pochi km da noi e lo raggiungiamo guidando prudentissimamente tra strade costeggiate da alti pini meravigliosamente innevati.
La sbarra, la salita, ed ecco alcuni sidecar rombano verso l'ingresso.
I radunisti arrivano a decine.
Non porteremo la moto all'interno del recinto perché rischieremmo di faticare come dei matti, a causa della neve che ammanta ogni cosa.
La lasciamo dunque in strada allineata ad altre centinaia di motociclette.
Raggiungiamo il piazzale ghiacciato che fa da ingresso e mi riesce difficile descrivere la sensazione che provo vedendo lo striscione biancazzurro che accoglie i radunisti.
C'è scritto : "Bundesverband der motorradfahrer e.V. - 49 jahre Elefantentreffen"
Vado alla cassa, mescolandomi agli altri giubbotti e berretti , è il mio turno : pago i 18 euro dell' ingresso e mi viene consegnato il libretto con l'adesivo (sono il n° 3337) e la leggendaria targhetta metallica con inciso l'anno : 2005.
Essendo un primino mi faccio dare anche la spilla porta-targhetta ed ecco che mi trovo tra le mani questo oggetto del desiderio che mai avrei pensato di poter un giorno possedere.
Mi viene fissato un braccialetto al polso e mi accingo a fare i pochi passi che mi separano dall' ingresso al recinto del raduno.
Continua a nevicare debolmente. Controllano il bracciale : sono dentro. Non ci posso credere.
Un fumante accampamento in cui dominano quattro elementi : neve, paglia, legna che brucia e motociclette.
Un accampamento brulicante di persone, raccolte a capannello attorno ai fuochi, lanciate con veicoli a due o tre ruote su salite scivolosissime, impegnate a procurarsi legna o paglia, sedute a guardare.
Sullo sfondo lo sterminato paesaggio ondulato e bianco del Parco Nazionale della Foresta Bavarese (ora abbiamo capito cosa significa Bayernschwald).
Colline sinuose ricoperte di pini innevati che danno i brividi solo a guardarle. Piccoli fiocchi sporadici svolazzano nell'aria fredda..
Appaiono persino due belle ragazze che diventano subito il centro dell' attenzione. Bevono volentieri anche loro un bicchiere di vino italiano.
Accendere il fuoco è la prima cosa da fare.
La legna è disponibile alla catasta (5 euro / 30 kg) ma è di grosso taglio accendere il fuoco non è facile. Ci viene offerto aiuto nell' avviare la fiamma, parlano in tedesco e accettano tre salsicce in segno di gratitudine. La paglia c'è già (che culo…)
Ora siamo piazzati. Questo è il raduno.
Guadandoci attorno vediamo le targhe : tedesche, inglesi, francesi, italiane, ceche, polacche, un sidecar beige con falce e martello.
Un andirivieni indescrivibile. Serve la legna, la birra, la paglia. Tutto viene caricato su enormi portapacchi, carrelli e sidecar militari. E' tutto un rombare di motori, dal 50 cc di certi bicliclettini stile vecchio garelli a bestioni di grossa cilindrata che sgommano sulla neve. Non mancano le Vespacce. Chi tira, chi spinge chi apre il gas. Pazzesco. Grandioso. Irrazionale.
Cerco di rammentare dove posso aver visto prima quello che mi si presenta davanti agli occhi, a cosa somiglia questo raduno. L'unica risposta che mi viene è : a nient'altro.
Sulle prime, la preoccupazione che da un momento all'altro qualcuno possa rompersi l'osso del collo, trascinando qualcuno nell' incidente.
E invece come per miracolo tutto viene evitato all'ultimo momento, nessuno va a cozzare, nessuno viene investito. Tutto il campo si muove in sincronia , l'Elefante ha il suo equilibrio.
Si mangia, si beve, la temperatura aumenta più negli stomaci che nel cielo nuvoloso.
Quello è "il Lupo" con la sua assurda Kawa. Da quindici anni a questa parte non manca mai.
Gente in pelliccia, giubbotti ricoperti di stemmi.
Qualcuno è già sbronzo, altri lo saranno prima di sera. Chi invece non potrà fermarsi in tenda non può accettare tutte le grappe che gli vengono offerte.
Così passa tutta la giornata.
Qualcuno spara dei razzi, quando farà buio si vedranno scintillare nel cielo.
Cala la sera e nella fossa i fuochi iniziano a brillare sempre di più.
Tra poco saranno l'unica cosa che si vede. Centinaia di puntini luminosi fiammeggiano nella notte.
Brucia la legna, la gente ride e beve. Il baracchino del vin brulè è gremito. Tutti parlano ad alta voce.
L'anno prossimo, per il cinquantesimo, vorrei passare qui la notte, in tenda. Ma sì, una notte in tenda all' Elefante s'ha da fare. Magari con Sandro e Bruno. L'anno prossimo, per il cinquantesimo…
Tocca andare, per quest'anno dormiamo alla gasthaus.
Però prima il gulasch alla "stalla". Il gulasch e la birra. L'ultima sigaretta.
Prosit, Bayernschwald.
Di notte per fortuna non nevica.
La mattina un pochino si , ma ormai stiamo andandocene e l'autostrada non è lontana.
Qualche km con il ghiaccio sulla visiera ma presto il sole apre il cielo e l'azzurro domina.
Sole abbagliante sulla neve bianca. Neve bianca ovunque, fino a Monaco.
Saluto Sandro e Bruno che tornano per il S. Bernardino. Siete stati un bell'incontro, l' Elefante è stato bello anche grazie a voi.
Io passo dal Brennero, qualcuno incontrerò…
Una Vespa targata BG, una java col side, le Ural, tante BMW.
A Innsbruck uno da Roma che vuole essere a casa in serata. Nella fossa, ricordo, c'era una honda targata Trapani.
Il popolo dell'Elefante che se ne torna indietro.
Brennero, Bolzano, Trento.
Faccio in tempo a fare la gardesana. Capisco cosa provano i tedeschi quando calano da nord. Il tepore del lago al tramontoe gli ulivi mi abbracciano fino a Peschiera.
Tra poco farà buio. Telefono, risponde il topastro : di alla mamma che tra meno di un'ora sono a casa.
1.538 . Sono arrivato.
Sono passati due giorni e i dolorini sono quasi spariti.
Cosa sto provando mentre finisco di scrivere questo resoconto ?
Voglia di andare al cinquantesimo.
Ciao a tutti, ci vediamo on the road. Mi riconoscete perché ho la Negra con l'adesivo e la spilla con il 2005 sul gilè.
Bayernschwald.

Ciarli
05/02/2008 14:05
 
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Sommo ammy

Superfunkooliano
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Mi piace il nome: elefantetreffen!

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05/02/2008 17:14
 
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Funkoolino
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non ci capisco un accidendi di moto, ma caro il mio motopippas ti volevo infestare il forummm con il mio nome e le mie dichiarazioni inutili
YUPPESS GIBBES
06/02/2008 14:08
 
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Registrato il: 22/05/2005

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Funkooliano Doc
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cala la mia vanias le tue non sono dichiarazioni inutili ma futili...e sono sempre ben accette..maledetto ruolo di moderatore che reprime i miei reali pensieri!!!!
06/02/2008 20:48
 
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Registrato il: 27/01/2008
Funkoolino
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per motorshow
Cavo ti volevo da di (come dicono a vt)che pensavo che sto viaggio l'avessi fatto tu...l'elefantetreffen poi mi sono informata e...cmq pensavo che fossi tu pure quello della foto!UGUALE!
UN SALUTO A TUTTI GLI AMICI DEL BARETTO
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