"Ho effettuato decine di provini per sei mesi ma quando una volta ho visto sulla copertina di un giornale una modella che aveva un reggiseno particolare ho portato al mio costumista quella foto dicendogli che cercavo una bellezza simile e che anzi sarebbe stato il caso di incontrare proprio quella ragazza. Ho scoperto solo in un secondo momento che si trattava di Laura Torrisi e che lei era stata in tv una concorrente de Il grande fratello", spiega Leonardo Pieraccioni che con Una moglie bellissima firma una commedia brillante, ma anche un po'malinconica.
Insieme a Giovanni Veronesi, Pieraccioni ha scritto un'insolita ed originale storia di un grande amore interpretata da un'attrice sexy e affascinante, ma anche sufficientemente sanguigna e semplice per rendere credibili i personaggi nel contesto della provincia toscana. "Ho dovuto difendere Laura con tutte le mie forze perché quella sua esperienza sembrava averla bollata con un marchio di infamia, con una specie di 'lettera scarlatta' cucita sulla camicetta, come se avesse fatto 12 anni in isolamento ad Alcatraz! E' una realtà ben precisa per chi partecipa a questi tipi di programmi: perdono qualsiasi credibilità artistica nei confronti del pubblico e nessuno dà loro neanche l'occasione per dimostrare che invece possono avere anche talento. In realtà essendo io arrivato al mio ottavo film e potendo contare su una certa esperienza ero sicuro che si trattasse della persona giusta per quel ruolo e così è stato! Ha interpretato in maniera precisa Miranda e quando qualche distributore estero ha visto il film non voleva credere al fatto che Laura fosse una totale debuttante."
Il film poteva risultare molto diverso e, forse, meno credibile senza la semplicità e la bellezza di questa donna...
E' vero: Siamo partiti dalla sindrome del "fidanzato di miss Italia", quello che ad elezione avvenuta viene regolarmente abbandonato in provincia dalla vincitrice che si lancia in altri mondi. Ogni donna che si viene a trovare con un cambiamento radicale di vita di questo tipo finisce col minare il suo rapporto di sempre e quindi noi abbiamo voluto raccontare un tipo di passaggio emblematico in un particolare momento in cui ci sono tanti programmi televisivi che usano persone normali facendole diventare delle star: se qualcuno però non ha il talento per intraprendere nessuna carriera finisce col subire dei traumi da questa trappola micidiale che lascia assaporare solo lustrini e paillettes, cioè la parte peggiore di questo mestiere, finendo con il rientrare poi con grande fatica coi piedi per terra nella routine di sempre. Il quarto d'ora di celebrità di cui parlava Andy Warhol oggi viene garantito soprattutto dai reality show ed è assurdo pensare che la sola visibilità ti dia le basi, la consistenza, la ragion d'essere che non hai mai avuto. Il nostro film racconta una "Proposta indecente alla ribollita" ed è come "un'ode alla porchetta che vince sul caviale" che si propone di ribadire come la salvezza in fondo è nella provincia dove la solidarietà è molto forte, nonostante tutto. Era interessante per noi rappresentare la realtà di un piccolo centro con tutte le sue caratteristiche, una piazza principale dove trovi tutto, il mercato dove lavoriamo io e Ceccherini e tutti i personaggi che poi come è tradizione si trovano nel teatrino del paese, si illudono di avere un grande talento e mettono in scena delle versioni musicali caserecce di film celebri come Grease e Incontri ravvicinati del terzo tipo. L' Italia della provincia privilegia i rapporti interpersonali che sono migliori rispetto a quelli della città dove un po' si è perso il senso della solidarietà.
Una moglie bellissima è un film 'della maturità': una commedia romantica venata da una grande malinconia...
Un film è, per me, sempre figlio del momento in cui scriviamo la sceneggiatura. Con Giovanni Veronesi non volevamo perdere di vista la mia età anagrafica, adattando le storie che raccontiamo al mio personaggio. In questo senso ci interessava portare sullo schermo un quarantaduenne sposato da dieci anni e - a differenza di tutti gli altri che ho interpretato fino ad oggi - 'risolto' sentimentalmente e non alla ricerca, come in passato, di conquistare donne bellissime. Mariano vive in un contesto di provincia molto sanguigno e la sua unica aspirazione è quella, oltre all'avere finalmente dei figli, di comprarsi un fondo commerciale per potersi togliere dal caldo e dal freddo del mercato. Quando passano dalla roulotte allo yacht, le certezze su cui si è fondata la vita di questa coppia sembrano venire meno.Lei 'scivola' in maniera prevedibile, mentre lui si fa forte di quelle frasi da commedia sentimentale degli anni Quaranta che incitano ad aspettare per sempre la donna amata: Mariano è un paladino dell'amore come raramente si racconta al cinema e che io stesso non ho mai raccontato prima.
Un film sul perdono...
La cosa apparentemente più naturale, ma che, al giorno d'oggi, è anche la più difficile in assoluto. Una cosa nobile che Mariano mette in atto a differenza di tanti di noi che, nella vita, non ci riusciamo. Io e Giovanni Veronesi volevamo raccontare l'essenza del perdono e descrivere il non volere ritornare sul 'fatto'. Dimenticarselo e stemperare tutto con una battuta. E' in quel momento che il caviale dello yacht diventa solo un ricordo rispetto alla molto più concreta e saporita porchetta del baracchino al tramonto. Del resto, per Mariano, Miranda è l'essenza della verità e dell'amore. Non è una 'carciofara' come viene chiamata nell'ambiente dove lei è finita: per lui è giusto aspettarla e perdonarla.
E' un film che contrappone la vita reale alle false luci del mondo dello spettacolo...
Mi interessava fare un film su persone vere, che vengono dal popolo e hanno problematiche reali contrapponendole ad una serie di figure che parlano di marketing e inzeppano i loro discorsi di parole in inglese che non si sa cosa vogliano dire, ma che nascondono sempre dei trabocchetti.
Una moglie bellissima può essere considerato un apologo contro le facili tentazioni?
Sicuramente: avere delle fattezze perfette non garantisce l'inserimento in un ambiente artistico. Senza talento non si va da nessuna parte...