Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Il forum di FunKool www.funkool.altervista.org

Varie storie che circolano sull'influenza A

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Laila84
    Post: 866
    Registrato il: 20/01/2008

    Moderatore

    Funkooliano Doc
    00 07/11/2009 00:46
    Quanto segue è il giudizio di un medico:


    Vorrei ritornare sull’argomento dell’influenza H1N1 meglio conosciuta come influenza suina o familiarmente influenza maiala con questa interessante lettera aperta ai genitori del pediatra Eugenio Serravalle.

    Interessante soprattutto il punto sulla invenzione di nuove patologie (come già accaduto per la sindrome da deficit di attenzione ed iperattività che ha permesso un abuso sconsiderato di psicofarmaci nei bambini).




    Cari genitori,

    i dubbie e le perplessità che ogni giorno mi eprimete, spaventati per la nuova influenza, mi spingono a scrivere questa lettera. Il suo scopo è cercare di esprimere più chiaramente possibile lo stato delle conoscenza attuali sull’influenza A. Per questo ho analizzato la letteratura medica sull’argomento, e ve ne fornisco una sintesi. Molti organismi pubblici, alcune società scientifiche ed i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti: avranno le loro ragioni.

    L’influenza è una malattia virale che si diffonde in forma epidemica. E’ in genere una malattia lieve. Si presenta con febbre e sintomi vari, come mal di testa e dolori muscolari, malessere generale, tosse, nausea, diarrea. In genere si dice:”l’influenza dura una settimana ma, con le medicine, dura sette giorni”.

    Non si usano antibiotici (sono inutili) ed i farmaci servono solo per ridurre i dolori e la febbre, quando raggiunge valori molto elevati. Non è l’unica patologia che colpisce i bambini in inverno: sono circa 500 (tra tipi e sottotipi) i virus che sono capaci di infettare i bambini nei primi anni di vita. E’ molto difficile stabilire di quale virus si tratti, ed anche i test rapidi per identificare il virus dell’influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1. Questa epidemia, che è iniziata in Messico nel 2009, è di minor gravità rispetto a quella dell’influenza stagionale : il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Sembra essere molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia, modificando però i criteri della definizione (facendo cioè scomparire il criterio della mortalità). Tuttavia la contagiosità non ha relazione con la gravità, che è minore di qualunque altra influenza del passato, occorsa sinora. Colpisce più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l’A/H1N1 è circolato ampiamente (dello 0,3% in Europa e 0,4% negli USA), potrebbe essere in realtà ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono la sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molto di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se adesso viene data la responsabilità).

    Le cifre variano in base alla fonte dei dati, per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su 100.000 casi e negli USA solo 302 su 1.000.000 di casi. Nell’inverno australe (che coincide con l’estate in Italia) in Argentina sono morte 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell’inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno “normale”, i decessi per influenza stagionale sono circa 1500 – 3000.

    La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili. Il 90% dei morti per influenza stagionale ha più di 65 anni, mentre per l’influenza A solo il 10% riguarda questa fascia di età. Ciò significa che il 90% della mortalità per influenza A è a carico di persone di età minore di 65 anni. Nonostante tutto, in numero assoluto, l’influenza A provoca pochi decessi nei giovani; per esempio, negli USA ogni anno muoiono circa 3600 persone di età minore di 65 anni per influenza stagionale, mentre sinora, per influenza A, sono morte 324 persone dello stesso gruppo di età. Si stima che negli USA muoiano circa 36.000 persone all’anno per influenza stagionale. L’alta mortalità negli USA probabilmente dipende dalla mancanza di copertura sanitaria per coloro che ne hanno più bisogno (i poveri ed i soggetti ammalati). In Australia, dove ogni anno per influenza stagionale muoiono circa 310 persone minori di 65 anni, con l’inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 di età minore di 65 anni.

    Nonostante questi dati, che certo non allarmano, si diffonde ancora una volta il panico tra la popolazione: ricordate le previsioni di inizio estate? Un crescendo: centinaia, migliaia, milioni di casi e di morti. Siamo arrivati oggi alla descrizione quasi in diretta di ogni caso grave, cosicché, chiunque legga, ascolti, guardi la televisione è portato a immaginare sé stesso ed i propri cari, colpiti dalla malattia, gravemente ammalati o morti.

    Si tratta di un esempio classico di “invenzione delle malattie” (disease mongering), di trasformazione di un’influenza A, contagiosa ma non grave, in una influenza A virulenta e letale. Sono abili nel diffondere l’epidemia di panico. E non si tratta della prima volta, anche se adesso hanno affinato le strategie e sono diventati più convincenti. Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto che sarebbero potuti morire fino a 7 milioni di persone per influenza aviaria. Alla fine i morti furono solo 262. Fu, come dire, un gravissimo errore prognostico. Si spera di non assistere alla ripetizione dello stesso errore. Quanto successo nei Paesi dell’Emisfero australe ci rassicura: è fondamentale evitare il panico. E’ assurdo di averlo di fronte all’influenza A, semplicemente perché arriverà a colpire (leggermente) molte persone.

    Non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, contro l’influenza non prevengono la malattia, né Oseltamivir (Tamiflu) e né Zanamivir (Relenza). Una volta che ci si ammala questi stessi farmaci sono quasi inutili (la loro azione dimostrata è di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi della malattia). Non esistono studi che ne dimostrino l’efficacia nell’influenza A. Inotre non va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito a cui è stato somministrato l’Oseltamivir in occasione dell’epidemia di A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici ed il 40% sintomi gastroenterici.

    Per curare l’influenza A occorre: riposo, una buona idratazione, un’alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare nasoe bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l’uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell’epidemia.

    Gli inventori di malattie fanno buoni affari vendendo i farmaci per curare le patologie da loro inventate. La stima dei guadagni, in questo caso, effettuata da una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) è superiore ai 10 miliardi di dollari. Il panico non conosce recessione. I vaccini, dopo gli antivirali, diventano lo strumento per proteggerci da questa epidemia di panico. In realtà i vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione. Nessumo è in grado di sapere se e quando saranno efficaci e sicuri. Se il virus dovesse cambiare (per mutazione, o per riassortimento con altri virus – si tratta solo di ipotesi), i vaccini mirati al virus attuale non sarebbero efficaci. Sulla sicurezza sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che l’Agenzia del Farmaco Europea (EMEA), fanno presente la necessità di un’attenta sorveglianza post marketing per rilevare eventuali effetti collaterali che potrebbero manifestarsi con l’uso su grandi numeri, anche perché alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove. Un gigantesco esperimento di massa sulla salute di inconsapevoli sperimentatori . Perché i vaccini che verranno somministrati saranno stati testati su poche centinaia di bambini ed adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.

    Se dobbiamo fare un raffronto con il vaccino che conosciamo bene, quello contro l’influenza stagionale, sappiamo che questo è poco utile nei bambini e negli adolescenti. La sua efficacia è del 33% in queste fasce d’età ed è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.

    Non conosciamo la sicurezza del vaccino perl’influenza A, ma ricordiamo che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un’epidemia di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barré, una malattia neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa. La fretta non è mai utile a nessuno, tantopiù per fermare un’influenza come quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l’errore del 1976. Un’altra motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti (e nemmeno modelli teorici) perprevedere quale tipo di mutazione o ricombinazione possa causare un’evoluzione pericolosa del virus. Anzi, almeno sul piano teorico, proprio la vaccinazione di centinaia di milioni di persone può rappresentare uno stimolo del virus a mutare in una forma più aggressiva.

    Se decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare “il consenso informato”, una informativa sui rischi. Leggetelo bene, prima di decidere. Informatevi con precisione. Data l’urgenza di produrre il vaccino, chiedete informazioni scritte sui benefici ed i rischi.Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare, comunicare e trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche per l’indennizzo ai danneggiati. Chiediamo di non speculare sulla salute e sulla paura.



    Questo invece è un messaggio che mi arrivo tempo fa, sempre sull'influenza:

    Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria, i notiziari di questo non parlano…

    Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..I notiziari di questo non parlano…

    Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno. I notiziari di questo non parlano…




    Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali si inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!

    Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni…25 morti l’anno!!

    L’influenza comune uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.


    …Mezzo milione contro 25.

    E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli?

    Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”.

    La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famosoTamiflu,vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.

    Con questa influenza, Roche e Relenza ottennero milioni di dollari dilucro.




    Prima con i polli, ora con i suini:e così adesso è iniziata la psicosi dell’inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.


    E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”.

    L’impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.

    Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l’Iraq…

    Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani… felici per la nuova vendita milionaria.

    La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute…


    Se l’influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione,se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?




    DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE’ TUTTI CONOSCANO LA REALTA’ DI QUESTA “PANDEMIA”.




    _____________________________________________________________________


    Ranma 1/2 Petition




    ...E' incredibile quante cose si trovano mentre cerchi qualcos'altro.

    Ci sono due parole che ti apriranno molte porte: "Spingere" e "Tirare".

    Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

    (James Joyce)
    Life is not measured by the breaths that you take, but by the moments that take your breath away
  • OFFLINE
    Laila84
    Post: 866
    Registrato il: 20/01/2008

    Moderatore

    Funkooliano Doc
    00 07/11/2009 00:59
    Da quando mi arrivò la 2°mail, OMS però scese in campo:


    Secondo i medici dell'OMS, l' inoculazione è tra gli interventi sanitari principali per ridurre malattia e morte durante una pandemia. Come è spiegato sul sito: "L' opinione pubblica deve essere rassicurata che le procedure che autorizzano la diffusione di un vaccino, incluse quelle per velocizzare il processo, sono rigorose e non danneggiano ne la sicurezza ne i controlli di qualità. L' OMS avvisa tutti i Paesi di continuare a studiare ed analizzare i vaccini anche dopo l' inizio della somministrazione. Nonostante siano riportati alcuni effetti collaterali gravi, in 60 anni d'uso di vaccini anti influenza tali effetti sono stati rari."

    Detto questo, gli esperti affermano che, durante una malattia su larga scala (come l' influenza A), reazioni avverse al vaccino diventano più probabili dato il grandissimo numero di soggetti coinvolti. Ad oggi, sono stati ordinate infatti decine di milioni di dosi del vaccino contro il virus H1N1, mentre i primi test coinvolgono migliaia di volontari.


    Tutto regolato dall'OMS seconodo il piano di preparazione alla pandemia, messo a punto nel 2007. In tale piano di battaglia, ruolo fondamentale sarà giocato dai vaccini. Per l' OMS, fu proprio la loro assenza a rendere micidiale le passate pandemie del '900, in quanto: "Durante le pandemie del 1957 e del '68, il vaccino fu sviluppato troppo tardi per fungere da paracadute durante il picco dei contagi. E, quando l' influenza spagnola flagellò il mondo nel 1918, i vaccini anti influenzali non erano ancora stati sviluppati".

    Matteo Clerici







    _____________________________________________________________________


    Ranma 1/2 Petition




    ...E' incredibile quante cose si trovano mentre cerchi qualcos'altro.

    Ci sono due parole che ti apriranno molte porte: "Spingere" e "Tirare".

    Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

    (James Joyce)
    Life is not measured by the breaths that you take, but by the moments that take your breath away
  • OFFLINE
    Laila84
    Post: 867
    Registrato il: 20/01/2008

    Moderatore

    Funkooliano Doc
    00 07/11/2009 01:37
    Questa è la più bella di tutte! Sul Test!
    L’influenza “Suina” ha fatto la sua comparsa nell’aprile 2009, inizialmente in Messico, poi negli Stati Uniti e successivamente in numerosi altri Paesi del mondo, tra cui anche l’Italia.
    È caratterizzata da un nuovo virus A/H1N1 che è stato subito affrettatamente etichettato a rischio di pandemia solo perché si trasmette molto velocemente da uomo a uomo, senza però considerare la gravità della sua capacità patogena, come si avrebbe dovuto fare.
    Per esempio, se altri microrganismi hanno avuto bisogno di almeno sei mesi per diffondersi in tutto il mondo, la nuova influenza si è propagata in molto meno (1-2 mesi).

    È apparso fin da subito come un virus nato da un mix tra due virus endemici della popolazione suina (uno americano e l’altro eurasiatico, forse nati in qualche grande allevamento intensivo di maiali), con un virus aviario e un virus umano (il maiale, infatti, ha la peculiarità di supportare la replicazione sia di virus umani che aviari).
    Secondo alcuni Autori, un tale ibrido non può essere nato spontaneamente in Natura, ma è molto più probabile che sia stato creato in laboratorio.

    Il 24 aprile 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) emetteva il primo bollettino ufficiale sull’influenza A/H1N1. Venivano descritti i primi casi negli USA e in Messico e il virus veniva presentato come un virus assolutamente nuovo.
    Nel giro di poche settimane, sul sito dell’OMS piano piano sono iniziate a comparire dichiarazioni sulla morbosità e in particolare sulla pericolosità di questo virus, con le contemporanee precisazioni relative alla difficoltà di preparare per tempo un vaccino, e giorno dopo giorno sono comparsi messaggi preoccupanti che ovviamente seminavano paura nei Lettori. In contrasto con queste notizie, nell’altro emisfero, quello australe, che sviluppa le influenze invernali durante le nostre primavere/estati e che era già stato colpito dall’influenza A/H1N1, sembrava che l’epidemia interessasse poco e quindi che per loro non fosse certamente preoccupante.
    L’11 giugno 2009, comunque, l’OMS ha dichiarato questa influenza come “Pandemia di Livello 6”: il grado massimo di pericolo pubblico.

    L’ultimo aggiornamento dell’OMS (Pandemic H1N1 2009 – update 68), pubblicato il 2 ottobre 2009, indica 343.298 casi in tutto il mondo, con 4.108 morti (1,2%). In realtà, il vero problema di questi dati è che non si sa assolutamente quanti di questi casi siano causati veramente dal virus A/H1N1 e quanti invece siano causati da altri virus. Infatti, nello stesso documento dell’OMS si legge che in tutto il mondo sono stati eseguiti solo poco più di 10.000 test per verificare il virus responsabile del contagio. Non sappiamo quanti di questi test siano risultati positivi per l’A/H1N1 ma, dato che il test è ritenuto poco sensibile nel diagnosticare correttamente il virus imputato, si sa che è stato sospeso e attualmente non viene più utilizzato per la diagnosi laboratoristica.

    Inoltre, va aggiunto che il tasso di mortalità dello 1,2% è poco indicativo anche perché moltissime forme lievi passano sicuramente inosservate e, dato che il virus A/H1N1 è un virus ritenuto poco pericoloso ma molto contagioso, è molto verosimile che la mortalità sia enormemente inferiore.

    Anche il CDC di Atlanta ha dato il proprio assenso allo stop dei test sierologici decisi dall’OMS. Il Dr. Michael T. Osterholm, direttore del Centro per la ricerca e le politiche sulle malattie infettive dell’Università del Minnesota (USA), ammette che i test esistenti per confermare l’influenza A/H1N1 non sono certi. Perciò, l’OMS ha deciso di fermare i test che in ogni caso non forniscono alcun dato scientifico su chi ha l’A/H1N1 e chi no e ha altresì deciso di smettere di contare qualsiasi risultato di test in tutto il mondo, affermando che “possiamo supporre che quasi tutti i casi siano di influenza Suina A/H1N1”.
    Abbiamo imparato, dalle prime pagine di questo libro, che l’influenza A/H1N1 non si distingue clinicamente dall’influenza stagionale e che entrambe non si distinguono clinicamente dagli innumerevoli virus che causano la sindrome influenzale. Come fa allora l’autorevole OMS a “supporre che quasi tutti i casi siano di influenza Suina”?

    QUESTA SAREBBE LA SCIENZA IN BASE ALLA QUALE CI VERREBBE DETTO E QUASI IMPOSTO DI VACCINARE I NOSTRI FIGLI?
    Ci chiediamo inoltre: il vero motivo per cui non si vogliono più testare i casi di influenza A/H1N1 è solo quello dell’incertezza della possibilità di porre una diagnosi laboratoristica certa oppure si vuole invece essere liberi di poter fantasticare sull’estensione epidemiologica dell’epidemia?

    Ovviamente a questa domanda potrebbero rispondere solo gli esperti dell’OMS che conoscono molti più retroscena di noi.



    [Modificato da Laila84 07/11/2009 01:37]

    _____________________________________________________________________


    Ranma 1/2 Petition




    ...E' incredibile quante cose si trovano mentre cerchi qualcos'altro.

    Ci sono due parole che ti apriranno molte porte: "Spingere" e "Tirare".

    Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

    (James Joyce)
    Life is not measured by the breaths that you take, but by the moments that take your breath away
  • OFFLINE
    M@rzy
    Post: 2.234
    Registrato il: 14/05/2005

    Utente Vip

    Superfunkooliano
    00 08/11/2009 10:55
    Brava Laila!

    _____________________________________________________________________

  • OFFLINE
    Melinda84
    Post: 4.276
    Registrato il: 17/06/2005

    Moderatore

    Superfunkooliano
    00 10/11/2009 00:13
    io non mi vaccino u.u li mortacci loro oh!

    _____________________________________________________________________