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Come gestire la paura dei più piccoli
Il rischio principale si chiama 'angoscia catastrofica', si vive nella paura irrazionale che accada qualcosa. Non si riesce a dormire e a mangiare. Attenzione ai bambini e agli adolescenti, i genitori devono essere un punto di riferimento forte. Come comportarsi durante e dopo la scossa, come trattare le proprie paure e quelle dei propri figli. Ecco i consigli della psichiatra
Un ragazzo di diciannove anni rubò un’ambulanza. Se la terra avesse ricominciato a tremare avrebbe avuto già un luogo sicuro dove stare. Era il 1980 e aveva appena vissuto il terremoto in Irpinia. Un'esperienza che ricorda ciò che sta accadendo in queste ore, dopo che nella notte una violenta scossa ha colpito l'Abruzzo. “La prima cosa che si scatena dopo aver provato paura per un sisma è ‘l’angoscia catastrofica’ – spiega la dottoressa Mirella Galeota, responsabile dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Moscati di Avellino, psichiatra impegnata nella gestione dell’emergenza in Irpinia dopo il terremoto del 1980 -. Si crea uno stato di allerta continua nei giorni successivi all’esperienza. Per questo non si riesce più a dormire e a vivere una vita serena. È come se si attendesse l’arrivo di una nuova scossa, da un momento all’altro”. La persona colpita da ‘angoscia catastrofica’ diventa incapace di controllare e gestire le pressioni esterne. Tutto diventa panico.
Le reazioni psicologiche al sisma, come affrontarle. Si chiama stress da calamità, ed è la reazione più frequente negli adulti. Le conseguenze sono paura, panico, ansia, fobie. Oppure, nei casi più gravi, si creano veri e propri attacchi di panico. “In queste situazioni – continua la Galeota – è fondamentale che i genitori non perdano il controllo. Che stiano calmi e abbiano la forza di rassicurare i più giovani. Perché un bambino se smarrisce il proprio punto di riferimento, perde la calma, la tranquillità. E questo può innescare anche altre patologie. Come ansia, paura, angoscia e reazioni somatiche. La paura e l’angoscia sono così, quando non si riescono a controllare sfogano verso l’esterno in qualsiasi modo”.
I bambini e la paura: cosa fare, cosa evitare. “Per evitare reazioni di panico o di ansia – continua la Galeota – bisogna stare attenti agli adolescenti e ai bambini. Ovvero a chi rischia di più. Un genitore deve evitare di sottovalutare le paure del proprio figlio, di mostrarsi debole, di respingerlo, di trasmettere le proprie ansie e angosce, di ridicolizzarlo perché teme il peggio.
[Modificato da Melinda84 06/04/2009 14:11]
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