00 03/11/2008 11:45
Reuters - da 42 minutiMILANO (Reuters) - Dopo settimane di manifestazioni contro i tagli alle università previsti dal governo, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha detto che la riforma degli atenei va fatta assieme all'opposizione, aprendo al dialogo con il leader del Pd, Walter Veltroni.

"Anche Veltroni non può non considerare che nelle università ci sono 5.300 corsi (...). Bisogna prendere insieme delle decisioni, non per premiare o punire qualcuno, ma per creare una base reale di ragionamento e ripartire", ha detto oggi Calderoli in un'intervista al quotidiano la Repubblica.

Ieri secondo lo stesso giornale, alla luce delle manifestazioni di protesta di studenti, ricercatori e docenti, il governo avrebbe deciso di posticipare il piano sull'università, che invece il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, la scorsa settimana, aveva detto di voler presentare a breve. Sempre ieri, il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, ha smentito ai microfoni delle tv la notizia scritta dal quotidiano sul "congelamento" della riforma universitaria.

Calderoli, spiegando l'utilità dell'apertura all'opposizione sulla riforma dell'università, ha ammesso di aver sbagliato in passato "quando ho fatto di tutto per cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Dagli errori bisogna imparare".

Intervenendo anche sul decreto Gelmini, diventato legge la scorsa settimana tra le proteste di insegnanti, alunni e genitori, Calderoli ha ammesso che "sicuramente" il governo ha sbagliato nella comunicazione.

"Nelle strade e in Parlamento si sta protestando per cose che risalgono a luglio e agosto. Si è utilizzato il decreto Gelmini che nulla c'entra con un euro tolto alle università per sollevare il problema. Ma c'erano tre mesi per far capire le cose e non si è fatto", ha aggiunto.

Il ministro tuttavia ha detto di condividere il decreto Gelmini che "non è una riforma ma un intervento limitato sulla scuola dell'ordine".

Da settimane, studenti, docenti e ricercatori delle università protestano contro i tagli agli atenei e chiedono in particolare il ritiro degli articoli 16 e 66 della legge 133, sulla possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni, sui tagli al fondo per il finanziamento ordinario delle università e sul blocco del turnover del personale.

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